Corbola – Igor Molin
Igor Molin, murales realizzato in collaborazione con i ragazzi di “Sport Village 2016” presso il Campo Sportivo Via D. Giovanni Minzoni 37, Corbola (RO)
Nelle sue opere Igor Molin si concentra sull’uomo-massa inserendolo nel suo habitat base: luoghi confusionari, rumorosi, straripanti di elementi, collage di comunicazioni che non approdano a nulla, tonalità sgargianti, patinature forzate. I suoi soggetti sono rappresentati nel momento in cui si espongono pubblicamente, quando entrano in relazione con i loro simili – con il resto della massa – e annullano completamente la propria coscienza di individui. Il protagonista preferenziale del suo lavoro è la dimensione giovanile, sulla quale Igor Molin precisa: “nelle mie rappresentazioni racconto momenti, istanti di vita, storie, sempre con dei motivi raffiguranti la gioventù”.
Tra Figurazione narrativa e Nuovo Realismo, l’artista veneziano lavora con le “mitologie quotidiane”, scattando dapprima diverse fotografie per strada o “rubandole” ai suoi allievi e si serve della “pelle dei muri della città” (cartelloni, giornali, riviste, volantini pubblicitari…) per realizzare i suoi puzzle pittorici. Il colore e le forme di queste opere rispecchiano, con sottile critica e sofisticata ironia, proprio quel sistema globale che, dai centri urbani più importanti, dilaga fino alle periferie più nascoste, e del quale ormai ciascuno di noi fa parte. Il “pensiero dipinto” da Igor Molin in questi ultimi anni, con sapienza tecnica e straordinario cromatismo, è molto chiaro: cercare nell’apparenza banale della smorfia di un passante, di un turista per caso, o di un flusso di persone intente a mangiare un gelato, a parlare al cellulare, o a consultare la mappa di una città, teatro del turismo di massa, l’esperienza del bello vissuta attraverso gli emblemi e le contraddizioni dei valori dell’attualità. Apparentemente spensierata e gaia, questa nuova generazione di individui porta con sé le lacerazioni e la superficialità dell’omologazione, esternandola con colori accesi e atteggiamenti noncuranti del proprio esistere.